La Nostra STORIA
INFO
MotoClubTrieste 1906
La Nostra Storia
Il Moto Club Trieste nasce nel lontano 1906 ed è uno dei più antichi club italiani anche se prende vita nell'ambito dell'Impero Austroungarico. Nel 1907 formalizza la sua esistenza presso le autorità con la denominazione di "Club Motociclistico Triestino".
Precede di un anno la formazione dell'Automoibile Club
e di cinque quella della
Federazione Motociclistica Italiana,
allora "Moto Club d'Italia".
Prima della guerra mondiale il
circolo riunisce gli appassionati anche della zona isontina,
del basso Friuli e dell'Istria e organizza varie manifestazioni tra cui la popolare prova del "Chilometro Lanciato".
Con l'avvento dell'Italia
il sodalizio si ricompone di nuovo come "Moto Club Trieste"
e si riattiva organizzando gare su lunga distanza, come
il "Circuito dell'Isonzo"
(Trieste, Prosecco,Monfalcone, Cervignano,Palmanova, Udine,
Tarvisio, Caporetto, Gorizia,Vipacco, Trieste x due giri)
che richiama anche
campioni di altre parti d'Italia,
la gara di velocità in salita
"Trieste-Poggioreale (Opicina)",
il chilometro lanciato di Barcola, oltre alle gare di Regolarità,
le "Marce" e le prime gimkane.
I beniamini locali si chiamano Giovanni Ferluga, Luigi ed Enrico Gregoris, poi seguiti da Umberto Pibrauz, Luigi Godnich, Marino Fabian, Pietro Marta.
Il Moto Club Trieste è probabilmente l'iniziatore del Dirt Track, lo speedway su pista lunga, specialità che ebbe straordinario successo per 25 anni, attirando decine di migliaia di spettatori all'ippodromo di Montebello.
Negli anni 30 i centauri locali, oltre che misurarsi sulla pista elittica e sulla salita di Opicina, gareggiano nel triveneto, in Austria, Germania e paesi del'Est.
Si distinguono in varie specialità il fiabesco Carlo Covacich, Luciano Moschion, Giuseppe Priore, ancora Fabian e Marta, e il piccolo Arduino Bertos autore di un record inarrivabile sulla Trieste-Opicina con a NSU 500 nel 1932. Anche i sidecarristi si metteranno in evidenza:
si tratta di Umberto Barbolini, Luigi Kravos, Mario e Gianni Tonini, Ottaviano Cesaratto.
Nel 1939 il club triestino indice una gara di velocità su circuito cittadino cui partecipano campioni illustri come Enrico Lorenzetti, pilota ufficiale Guzzi che vincerà le due classi "Corsa", Carlo Bandirola, Leo Lorenzi ed altri. In questo "Circuito di Trieste" l'eroe di casa è il giovane Luciano Masi che vince nelle "Sport" con la 250 Benelli, lasciando ad un giro gli avversari.
Ma prima della seconda guerra mondiale è proprio il Dirt Track che determina le fortune del club alabardato: da due a tre gare internazionali all'anno garantiscono incassi e prestigio. Accanto agli inarrivabili campioni austriaci Cerny, Kyllmeier, Hubmann, Shneweiss ed ai croati Uroic, Babic e Strban, si mettono in luce nelle categorie "sport"
i piloti di casa come Mario Negri e Giuseppe Mallini.
Quest'ultimo, assieme a Marta e Umberto Apollonio, aprezzato motociclista e più brillante pilota d'auto, sarà abile dirigente ed organizzatore del Moto Club Trieste.
Nell'immediato dopoguerra il Track riprende alla grande, mentre la Federazione Motociclista Italiana, rinata a Montecatini, assegna il n. 001 al Moto Club Trieste, pur essendo la città ancora per nove anni amministrata dal Governo Militare Alleato.
E' proprio Mallini a guidare i "dirtrakisti" triestini in bellissime imprese a livello nazionale. Assieme a lui si distinguono Attilio De Marchi, eclettico e spettacolare, Milan Vesnaver, Baldassi, Semeraro, Bosich, Zol e Trenca. "Berto" Trenca, stimato sottufficiale della Polizia Civile e poi della Polstrada, vincerà diverse corse anche su strada (Matchless 350 e Gilera 500), così' come Vesnaver, con una formidabile Benelli bialbero, e Mario Zol.
E' un'epoca in cui il motociclismo diventa popolarissimo, con la diffusione della "motoleggera" e dell'innovativo scooter italiano. Il Dirt Track finisce nel 1951, lasciando il ricordo di prestazioni eccezzionali firmate dall'austriaco Fritz Dirtl e dei duelli tra il lubianese Mrak, il fiumano Toyo Marama, importatore dello speedway in Italia e geniale inventore meccanico, e Attilio De Marchi.
Con la presenza delle truppe alleate a Trieste e la diffusione della motoleggera ha inizio la storia della Gimkana di San Giusto e delle belle acrobazie di Nevo Scuka, e dei militi motociclisti Trenca, Crivellari, Savelli, Murnigg ed altri. Il Moto club in quegli anni si fregia di due titoli tricolori con De Marchi (Trofeo Naz.Dirt-Track) e con Rina Priore, proprio nella gimkana, nella categoria femminile (1953). Nei primi anni '50 il Moto Club Trieste organizza il "Circuito di S.Andrea" (anche "Circuito di San Giusto") nel quale i beniamini locali, e più volte sul podio, sono ancora Trenca e la rivelazione Fabio Spessot.